
(ITALIANO) LA POTATURA SECCA
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La potatura secca, che si svolge in inverno, è una pratica di fondamentale importanza per la corretta gestione del vigneto. Ha l’obiettivo di conseguire l’equilibrio tra l’attività vegetativa e l’attività produttiva della pianta e ha ripercussioni sulla resa e sulla qualità dell’uva che si raccoglierà durante la vendemmia.
La vite produce prevalentemente sui tralci dell’anno che si sviluppano dalle gemme presenti sul legno dell’anno precedente; in secondo luogo la vite produce anche sui succhioni (tralci dell’anno originatisi su legno di più di due anni), nonchè sulle femminelle (germogli sorti da gemme che si sviluppano nello stesso anno della loro formazione) inserite sui tralci dell’anno.
Il carico di gemme lasciato per ciascuna pianta condiziona il numero di grappoli ottenibili.
IL GUYOT
Una delle forme di allevamento utilizzata a Il Filò delle Vigne è Guyot.
Per mantenere tale forma di allevamento, durante la potatura secca si asporta il tralcio che la vite ha prodotto, sostituendolo con uno di quelli originatisi dalla “testa” ovvero dalla sommità del tronco. Il tralcio viene posizionato sul filo orizzontalmente, oppure inarcato e legato all’estremità (archetto).
CORDONE SPERONATO
Altra forma di allevamento utilizzata è il cordone speronato: durante la potatura invernale si selezionano 5, 7 germogli ben lignificati e posizionati da cui si ricaveranno altrettanti speroni a due, tre gemme. L’allevamento realizzato con questo impianto è costituito da un cordone orizzontale posto a 90, 100 cm dal terreno sul quale vengono lasciati gli speroni corti a due, tre gemme.
LA VITE CHE PIANGE
Il pianto della vite è il segnale che indica la fine del periodo opportuno per effettuare la potatura invernale. Il momento dal quale le porzioni della pianta non possono essere più tagliate perchè la pianta ne soffre, piange!
Fisiologicamente, infatti, il risveglio primaverile è caratterizzato da una reidratazione della pianta che assorbe acqua dalle radici e mobilizza le sostanze di riserva contenute nel tronco (ceppo per la vite) traslocandole nei vari organi.
I vecchi contadini erano consapevoli dell’importanza della potatura in maniera empirica perchè ne sperimentavano le conseguenze negative direttamente, o forse erano solo attenti a non fare male alla vite, a non farla “piangere”, e per questo evitavano di tagliare dopo che si era risvegliata.
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